Festa di Sant’Agata: la tecnologia al servizio dei cittadini

C'è anche la Catania vista grazie ai GigaPixel di Antonino Del Popolo, fotografo di origini catanesi ma trapiantato a Torino che in città ha già firmato il virtual tour del Monastero dei Benedettini, tra gli appuntamenti che fanno parte del programma che l'Arcidiocesi ha preparato in occasione delle festività agatine e che è stato presentato stamane nella sagrestia della cattedrale da Monsignor Gaetano Zito, Monsignor Barbaro Scionti e Claudio Baturi. 

Durante la conferenza stampa del 17 gennaio  infatti è stata annunciata la presentazione di “Catania in GigaPixel”, un progetto voluto dall'Ente Chiesa Cattedrale, dal fotografo Antonino del Popolo e da Officine Culturali, l'associazione che si occupa della gestione e promozione del patrimonio culturale del Monastero dei Benedettini. 

Per due notti, in ottobre, le macchine fotografiche di Antonino del Popolo, hanno immortalato, pixel dopo pixel, l'affresco realizzato all'interno della Sagrestia della Cattedrale Etnea, che rappresenta l'Eruzione del 1669 e che fu commissionato dal vescovo Bonadies. “Si tratta di una testimonianza coeva – ha spiegato Monsignor Zito – perché risale proprio agli stessi anni in cui la lava portò la distruzione in città”. 

Tra qualche settimana dunque le migliaia di scatti che hanno composto, in postproduzione, una foto ad altissima risoluzione, verranno mostrate ai catanesi grazie ad un evento che vedrà coinvolti storici e studiosi e naturalmente quanti hanno voluto e permesso che questo progetto si realizzasse.  

L'autore dell'affresco ha raccontato della colata di loffava che trascinò con se la parte alta della città dopo avere investito e trangugiato diversi paesi etnei. Quella che si trova sul muro della Cattedrale può dunque essere considerata come un'instantanea di Catania e del suo hinterland facendo dell'affresco un documento  iconografico di altissimo valore. “Si tratta di un primo passo – ha aggiunto il fotografo, Antonino Del Popolo – per dare la possibilità non solo agli studiosi, ma anche a chi non vive a Catania, di potere osservare le bellezze che questa città non ha ancora svelato al mondo”.