La Notte dei Quadri Viventi – ovvero il Castello dei Destini Incrociati

In occasione delle festività
natalizie, Officine Culturali ripropone,
nei suggestivi spazi del Castello Ursino di Catania “La notte dei quadri viventi – ovvero il
Castello dei destini incrociati”
. Allo spettacolo, che si svolgerà venerdì 2 e
sabato 3 gennaio
, gli spettatori verranno accompagnati dalle note del violino
di Giulia Emma Russo e dall’interpretazione di Pamela Toscano e Angelo D’Agosta, la coppia artistica che ha riscosso un
enorme successo per lo spettacolo Mille Miglia Lontano, rimettendosi in gioco per emozionare ancora con un
nuovo racconto che si snoda nel buio della pinacoteca del Castello Ursino, nel
silenzio degli sguardi attoniti e sconvolti o pieni di stupore di opere d’arte raccontando
la storia delle collezioni catanesi e quindi molteplici storie umane.

Traendo spunto dalla tradizione
dei Tableaux Vivants che si affermano nel XIX secolo in Europa, i personaggi
protagonisti della nostra pinacoteca prenderanno vita. A differenza del
virtuoso immobilismo che caratterizzava la mise en scene nelle opere
ottocentesche, i nostri protagonisti si muoveranno e parleranno per raccontarci
le loro vite cristallizzate, i loro “destini incrociati”. Nel Castello infatti,
per dirla alla Calvino, si da rifugio a quanti vengono sorpresi dalle tenebre
della notte. Ad accogliere i “viandanti” il marmoreo e freddo Ignazio Biscari
che indicherà il percorso da seguire a tratti comico, a tratti drammatico. Come
nel castello di Calvino gli ospiti, i quadri, privi di parole vengono da mondi
e epoche diverse, tutti nel silenzio delle sale condividono le proprie
esperienze: moltitudine di sentimenti (rabbia, sgomento, ira, paura, stupore,
indignazione) dei Vespri Siciliani di Michele Rapisardi, il gesto semplice e
beato della Madonna con Bambino di Antonello De Saliba, le risa del Cristo
deriso di Stomer, la follia degli occhi di Ofelia di M. Rapisardi. Il
personaggio incontra autori, committenti e visitatori e la sua storia cambia
forma ogni qual volta muta l’immagine, la rappresentazione pittorica e dunque
l’incontro. Lo spettacolo si pone delle domande che restano sospese nelle sale
del Castello, nelle preziosità della collezione civica, nelle orecchio del
visitatore che è l’unico che può dare la propria personale risposta.

“La notte dei quadri viventi” è
stato scritto e pensato per il Castello Ursino, costruendo ogni singolo
movimento per lo spazio che lo ospita e che ne è protagonista. e realizzato in
collaborazione con il Comune di Catania in occasione delle festività natalizie.Lo spettacolo è stato scritto da
Pamela Toscano e Angelo D’Agosta con la consulenza scientifica di Officine
Culturali. Per la realizzazione di “La notte dei quadri viventi” si ringraziano
Barbara Mancuso, docente di storia dell’arte moderna, Salvo Puccio, fotografo e
il personale del Castello Ursino.

Le repliche sono previste per
venerdì 2 e sabato 3 gennaio 2015 alle ore 18:30 e 21:00. Visto il numero
limitato di posti è indispensabile la prenotazione ai numeri 0957102767 |
3349242464. Il costo del biglietto è di 8,00€ (intero) – 6,00€ (ridotto)
.

Nota di sala

“Il popolo catanese si è
impossessato del risorto castello Ursino, ha visitato il mastio con gioia
furiosa, gente di ogni condizione sociale ha voluto vedere tutti gli ambienti
del castello. Il castello ha respirato dinanzi all’entusiasmo quasi fanatico
del popolo, i visitatori sono numerosi ogni giorno, ma regna un’atmosfera di
orgoglio, di calma e ordine favorevole alla contemplazione.”

(Patanè 1934, Catania. La rivista del Comune.)

Una passeggiata che attraverso alcune sale del Museo Civico del
Castello Ursino, giunge fino alla Pinacoteca. Il pubblico guidato dalle note di
un violino incontra storia e aneddotica, leggende e documenti, letteratura e
pittura, rivisitando uno dei pezzi più importanti del proprio patrimonio
artistico e culturale, quale appunto il Castello Ursino, con uno sguardo intimo
e personale.

Lo spettacolo non vuole però essere una rappresentazione
teatralizzata di una visita guidata, anzi si pone in posizione dialettica con
la comune fruizione degli spazi museali e piuttosto pone domande concrete che
lasciano ai partecipanti una reale possibilità di risposta individuale senza
suggerire retoriche posizione preordinate. Così si snoda il viaggio attraverso
i reperti archeologici e le tele, per suggestioni e contrappunti, per dettagli
che in maniera apparentemente casuale colpiscono l’immaginazione e catturano
l’attenzione. Un tentativo di suscitare curiosità e affezione attraverso
l’incontro di pittura, musica, poesia, narrativa e vernacolo spingendosi fino
alle sacre scritture, ma con citazioni spesso poco conosciute o rielaborate
insieme ai documenti storici e d’archivio.

L’obiettivo è quello di spostare lo sguardo dal valore degli
oggetti contenuti e dal suo contenitore, alla relazione tra essi e noi, alle
emersioni che suscitano, restituendo loro un significato altro, che è quello
dell’esperienza diretta e condivisa, come quando si ritorna nei luoghi
dell’infanzia e si ritrovano cose quasi dimenticate, e con esse si risveglia un
senso di appartenenza e di familiarità legato ai luoghi e alle persone.