Un Progetto per Catania: vi sveliamo il Giardino di Via Biblioteca

“Il giardino condiviso:
Svelare la via Biblioteca”, è il progetto finanziato con i fondi del
Progetto “P.A.R.I. Partecipazione, Autonomia, Impresa, Responsabilità” promossa dalla Direzione Cultura e Turismo in collaborazione con la P.O. Politiche Giovanili del Comune di Catania. Officine Culturali ha proposto la realizzazione di diverse attività finalizzate
a fare conoscere e vivere attivamente il terzo polmone verde del centro storico
di Catania, bene comune aperto tutti i giorni ma poco conosciuto: un processo
di rigenerazione e riutilizzo dello spazio, il più condiviso e partecipato
possibile.

Ma cosa è il Giardino di Via
Biblioteca? L’area che si estende a nord della Chiesa di San Nicolò
l’Arena fu di proprietà dei monaci
benedettini in cui dimoravano silenziosamente agrumi e alberi da frutto. Nel
1866, all’indomani delle leggi di esproprio dei beni della Chiesa, diviene
proprietà del Demanio Regio che qualche anno dopo lo cederà all’Università.

Alla fine del XIX secolo Il
giardino inizia a cambiare aspetto: col tempo agli agrumi e alle
aromatiche si sostituiscono il Palazzo Ingrassia – un nuovo edificio per
l’Istituto di Anatomia dell’Università di Catania – e un collegamento stradale
tra la piazza Dante, Anatomia, Piazza Riccò e l’Osservatorio di Astrofisica che
aveva sede nelle cucine dell’ex plesso monastico. La strada, via Biblioteca
appunto, nel XX secolo viene asfaltata per consentire ai veicoli di attraversarla
agevolmente, passando dal portone settecentesco che ancora oggi si affaccia su
Piazza Dante.

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Quando negli anni ’70 l’Università
di Catania prende possesso del Monastero chiede al demanio stradale di
pedonalizzare la Via Biblioteca. Il degrado in cui versava l’area era lo
specchio dell’abbandono e della noncuranza che fino a quegli anni aveva
caratterizzato i “benedettini”: baracche, parcheggi, cemento e persino
un’officina meccanica trovavano dimora
all’ombra della Chiesa di San Nicolò l’Arena.
L’architetto Giancarlo De Carlo intravede negli anni ’80 la possibilità
di costruire una connessione verde tra le due sedi universitarie dotando il
quartiere Antico Corso di un nuovo luogo in cui poter entrare lentamente in
relazione con il Monastero e la Biblioteca Ursino Recupero.

Il Giardino rinasce con i suoi
giovani alberi e gli odori del mediterraneo mettendo in evidenza la grandiosità
del banco lavico del 1669. Viene realizzata una struttura “incomprensibile” per
chi non aveva (e non ha) lo sguardo rivolto al futuro: pali bianchi
alti sette metri sormontati da lampade rosse, uno specchio d’acqua
attorno all’istallazione e un carrubo. De Carlo aveva previsto la nascita della
“stanza delle delizie”: un vano della stessa forma e dimensione del refettorio
grande del Monastero, senza pareti ma con rampicanti che oggi, nel 2014,
raggiungono la sommità. La storia è più lunga e tortuosa di questa sintesi che
proviamo a fare per dare un’idea di quanto avvenuto negli anni precedenti.

Nonostante la lungimiranza
dell’architetto, il giardino è stato un po’ dimenticato, manutenuto ma non
sempre utilizzato nel migliore dei modi. Molti catanesi non ne conoscono
l’esistenza. Alcuni frequentatori non sempre comprendono che un giardino
pubblico è un bene comune, di tutti appunto.
Questo piccolo polmone verde del centro storico, con i suoi 5000 mq e le
sue strutture contemporanee, è una membrana tra tanti preziosi tesori della
città: a sud le fabbriche della chiesa, monumentali e superbe; ad ovest il
groviglio delle stanze del Vaccarini con le Biblioteche Riunite Civica e Ursino Recupero, il Refettorio dei monaci
oggi aula Santo Mazzarino, le Cucine e i suoi magazzini sottostanti, a nord il Museo Universitario di Archeologia (all’interno di Palazzo Ingrassia); ad est
la via A. Di Sangiuliano che conduce lo sguardo fino al mare.

Affinché da gennaio il Giardino di via Biblioteca
sia maggiormente conosciuto, meglio utilizzato e, soprattutto, affinché sia un
luogo pubblico condiviso e rispettato, Officine Culturali darà luogo nel mese
di dicembre a tre iniziative volute per ritornare a progettare e
ripensare, al futuro di questa città:

  • La prima iniziativa, lunedì 08 dicembre, prevede un
    gioco dedicato alle famiglie per conoscere il quartiere Antico Corso con
    interventi di guerrilla gardening proprio all’interno del
    giardino. In questa occasione verrà piantato un Leccio, simbolo della rinascita
    del Giardino stesso. 
  • Domenica 14 dicembre, invece, gli appuntamenti saranno
    due: un laboratorio ludico-didattico dedicato ai più piccoli e un workshop in
    cui i catanesi potranno esprimere opinioni, immaginare e co-progettare
    soluzioni per stilare un documento che divenga la base su cui costruire un
    futuro di azioni destinate al miglioramento e ad una maggiore fruizione di
    questo spazio. 
  • Infine, domenica 21 dicembre, una festa tra giardino e Monastero, destinata a tutte le fasce di età, per inaugurare la segnaletica
    verticale esterna e augurandoci un nuovo anno di progetti, innovazione e creatività. 

Per maggiori informazioni è possibile contattare l’Info-point di Officine Culturali ai seguenti numeri 0957102767 | 3349242464 dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 17:00.